Russi  ( Ravenna)

dal 4 al 26 febbraio 2023 

https://www.comune.russi.ra.it/events/frammenti-darte-mostra-di-pittura-e-ceramica

https://www.ravennatoday.it/eventi/a-russi-frammenti-d-arte-una-mostra-di-pittura

https://piunotizie.it/a-febbraio-la-mostra-di-pittura-e-ceramica-frammenti-darte-a-russi/

https://ilpiccolo.org/ilpiccolo/2023/01/mostra-frammenti-arte-russi/

Arte e abbigliamento 

Ottobre 2018 

Tagiuri abbigliamento presso Esp Ravenna 

https://www.tagiuri.it

Opera tematica

Concorso Saluggia: Giovanni Faldella: "Dalla parola all'immagine"

testo n. 8

Olio e tecnica mista su tavola

misure: 50x50 

Selezione opera per trasposizione su ceramica 

TERRAE 

Collettiva Artej dal 9 al 17 settembre 2018 

Galleria Artej Russi (Ra)

Personale 

Agosto 2018 

Ristorante Molinetto - Punta Marina Terme (Ra)

ARIACQUA

Collettiva di pittura -

Galleria Artej - Russi (Ra)

FRANCESCO TITI 

Primo singolo

"Cold Recordings"

Copertina Gabriella Muccini 

Collettiva a Palazzo San Giacomo - Russi (Ra) " Mirar le stelle"

10-11-12-13 agosto 2017 

FORLI' - VERNICE - 

Da l 17 al 18 aprile 2017

associazione Artel - collettiva 

Personale

Pinacoteca Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi

LE IMMAGINI DI GABRIELLA MUCCINI TRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITA'
                                                                   di Nerio Rosa

Non è un caso che Gabriella Muccini tenga la sua prima personale teramana presso la sede di "Teramo Nostra": è qui che può esporre i suoi lavori, ricordando il suo alunnato col professore di Figura Disegnata Sandro Melarangelo, suo maestro della sua prima espressione grafica nel Liceo Artistico di Teramo. Muccini tiene infatti nella sua memoria questo periodo di studi che l'hanno formata e non nasconde i suoi sentimenti di gratitudine anche verso il suo vecchio preside, chiamato a portare la presente testimonianza critica introduttiva. E culturalmente non sbaglia: le caratteristiche del suo segno, nella nitidezza del tratto costruttivo, nella essenzialità delle indicazioni fisionomiche, nella poetica delle evocazioni espressive la riportano nella sfera didattica della scuola. Trascureremmo però un dettaglio importante sul piano di questa sua formazione di base se non riconoscessimo anche un attributo specifico, che ieri poteva essere nascosto, ma che oggi riemerge: la libertà personale delle scelte consentita da Melarangelo ai suoi allievi. Parrebbe questo un dettaglio ininfluente; invece il rifiuto conseguenziale di ogni schematismo ha consentito alla Muccini di sapersi aggiornare, sia nella fase di maggiore dedizione al lavoro artistico, dopo gli impegni familiari, sia di fronte alla necessità, da lei sentita, di far convivere la sua preparazione didattica con i rinnovamenti che dagli ultimi decenni del secolo scorso hanno presentato nuovi attributi espressivi e metodologie operative, in linea con i caratteri della nostra contemporaneità. Per gli artisti che si sono formati nel Moderno non era possibile tagliare le proprie radici formative; e quindi anche Muccini ha voluto instaurare una dialettica che potesse trasportare il proprio passato artistico in un eterno presente, non privo comunque di rimandi onirici e di reminiscenze liriche. Le espressioni, apparentemente diverse, non hanno contraddizioni logiche e coesistono così come rivelatori vivi di una realtà tutta ancora da vivere, in una costruzione unitaria dove i fenomeni emergono senza dicotomie, per mostrare non una funzione descrittiva, ma il senso precipuo di una loro identità sottesa nell'ansia del presente.

La costruzione d'immagine di Gabriella Muccini ha un tratto personale, incentrato su una visione statica che emerge in un ambito eidetico, rivelando subito così la sua matrice fenomenica. Infatti le sue figure e i suoi paesaggi non attengono ad una funzione descrittiva, ma evidenziano in primis un'essenza solida e autonoma, che, una volta raggiunto il suo equilibrio, non sembra porre come finalità una rappresentazione narrativa.
Certo, Muccini, che ha una buona formazione culturale e una sua attenzione per le vicende sociali e psicologiche del nostro tempo, sente delle urgenze espressive e cerca di esprimerle con commenti paralleli e letterari che possano mostrare le sue riflessioni logiche e consapevoli come base di un operare artistico. E la cosa può essere utile per una conoscenza primaria del suo mondo di appartenenza e della sua carica emotiva. Ma il suo erklaren logico-deduttivo, di matrice scolastica e positivistica, deve oggi virare verso un verstehen, più rispondente al suo attuale lavoro in ambito postmoderno, dove non debba sentire il bisogno di aggiungere nulla al risultato totalizzante della sua pittura.
Eliminando la funzione descrittiva del suo lavoro, è possibile portare un colpo di sonda sulle opere non contaminate da richiami categoriali e cercare di riflettere sulla identità di una visione, per porre le basi di un'analisi fenomenologica di una ricerca di senso. Innanzi tutto va riscontrata una copresenza di due diverse operazioni filologiche, una riferita ad un impianto grafico tradizionale, di cui a Teramo conosciamo le origini didattiche, l'altra relativa ad una elaborazione, materica e gestuale, di grande libertà e immediatezza nella realizzazione di una superficie. A queste due tematiche linguistiche se ne può aggiungere una terza, relativa alla creazione di un caos paesaggistico dalle rilevanze materiche neobarocche.
La suggestiva presenza di particolari di figure, così dissimili sul piano costruttivo, non deve far pensare a divergenze o dicotomie; abbiamo già considerato che la nitidezza, quasi naturalistica, di alcuni tratti convive benissimo con una trasparenza di forme, dal momento che gli elementi caratterizzanti non devono compararsi ma costituire, nel loro insieme, i rivelatori simbolici di una emergenza stabile.
Nella realtà artistica del nostro tempo nuovi valori estetici vanno cercati per individuare il senso di un lavoro espressivo; e Muccini avverte la necessità di trovare nuovi modelli per aggiornare il suo impegno creativo, senza rinunciare alle sue esperienze passate, ma facendole convivere con un presente ancora avvolto in un mistero pieno di incertezze e quindi non ancora definibile con sicurezza. In un tale panorama, la partecipazione empatica dell'artista le consente di ricollegarsi al suo vissuto per aggiornarne gli aspetti, facendole recuperare al tempo stesso quel rapporto con un archetipo rituale che, attraverso la mediazione della coscienza, la spinga decisamente a mantenere sempre vivo l'impegno del suo operare.

XXV Rassegna Rocca di Ravaldino - Via Giovanni dalle Bande Nere, 1   Forlì -

.L’iniziativa si avvale della collaborazione dell’Accademia di pittura Romagna di Cesena, dell’Associazione culturale Romagna in Arte di Forlì e del Comitato di quartiere di San Giorgio. 

• Dal 20 dicembre 2014 al 11 gennaio 2015 -
  

 Esposizione collettiva

dal 19 al 20 luglio 2014

"Rocca di Luna" Montefiore Conca (Rimini)

Collettiva M.A.F. Forlì

Dicembre/gennaio 2013/14